martedì 26 aprile 2011

La religione della Terra di Wangari Maathai

(biologa keniota, Nobel per la Pace nel 2004, Messaggero di Pace per le Nazioni Unite nel 2009, e fondatrice del Green Belt Movement)

Aiutando la terra a guarire, aiutiamo noi stessi. Se ci impegniamo per recuperare o salvare ciò che è andato perduto, per esempio con la rigenerazione di foreste degradate, il pianeta ci aiuterà a curarci e persino a sopravvivere ”.

Dopo alcuni anni mi sono resa conto che i nostri sforzi non consistevano solo nel piantare alberi, ma erano volti anche a spargere semi di un altro tipo: quelli necessari a curare le ferite inflitte alle comunità, depredate della loro autostima e della consapevolezza di sé ”.

Il movimento nato da questo fermento è presentato nel libro “La religione della terra” (pag. 224, euro 16.50, Sperling & Kupfer) e si basa su quattro principi fondamentali:


  1. Amore per l’ambiente: quello pratico, riscontrabile nello stile di vita e nelle azioni positive quotidiane del singolo individuo.
  2. Gratitudine e rispetto per le risorse della Terra, rilanciando “la regola delle tre R”, ridurre, riusare, riciclare e tenendo in grande considerazione tutto ciò che la Terra dà, senza alcuno spreco.
  3. Autopotenziamento e automiglioramento perché il potere di cambiare è dentro ciascun individuo ed è importante sapere di poter migliorare la propria esistenza attraverso la forza della fiducia in sé e la propria energia.
  4. Spirito di servizio e volontariato. Chi aderisce al movimento utilizza il proprio tempo e le proprie risorse al servizio dell’ambiente e degli altri, alla ricerca di una collaborazione collettiva per un miglioramento comune.
Mi sembra un modo di pensare di muoversi e di agire intelligente e fruttuoso...
Altrimenti abbiate l'onestà intellettuale di dire ai vostri figli: anche grazie a me ...

Impariamo ad amare la natura per salvare noi stessi!

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